Stile casual: cos’è e quando è nato?
La moda è sempre stata un fulcro nella vita degli italiani, essendo un paese improntato sulle tende d’abbigliamento e di accessori.
Al giorno d’oggi, la cura estetica è una prerogativa, e trovare uno stile che si addica alla propria personalità e alla fisicità è la missione comune. Inoltre, si potrebbe decidere di cambiare stile anche a seconda degli eventi ai quali si partecipa, o delle situazioni giornaliere che si affrontano con una certa cadenza. Tra i molteplici stili che si sono diffusi, c’è sicuramente da segnalare quello casual: ecco cos’è e quando è nato.
Cos’è lo stile casual
Dall’inglese, il termine casual indica l’essere rilassati, disinvolti e informali. Partendo da qui, per ciò che concerne lo stile d’abbigliamento si intende il mettere indosso vestiti e accessori comodi. Uno degli aspetti affascinanti dello stile casual è che lascia ampio spazio alla possibilità di dare un’impronta al proprio outfit.
In questo senso segnaliamo che in alcuni e-commerce, ad esempio su fullgadgets.com, è possibile personalizzare tantissimi indumenti e accessori con scritte, disegni o loghi, dando così un tocco personale al proprio stile di abbigliamento.
Tuttavia, è opportuno specificare che, anche se può trattarsi di uno stile da adottare nel proprio tempo libero, lo si può in realtà sfoggiare in qualunque occasione. In ambito lavorativo, ad esempio, si può adottare una certa disinvoltura associata ad uno stile più curato e sobrio. In tal modo, ci si può vestire in maniera comoda e rilassata, senza obbligatoriamente ricorrere al completo con tanto di cravatta, bensì al jeans o ai pantaloni chino con una t-shirt, una camicia e un pullover.
Quando è nato lo stile casual?
Lo stile casual nasce negli anni Ottanta come movimento di sottocultura in Inghilterra, più precisamente tra gli stadi frequentati dagli hooligans. Questi ultimi, portano alcuni brand provenienti dall’Italia e dalla Francia, a seguito delle loro trasferte, diffondendo in tutta la Gran Bretagna questa tipologia di abbigliamento. In seguito, è agli inizi degli anni Novanta che in quasi la totalità delle zone europee viene adottato uno stile casual, maggiormente in circolazione grazie ai movimenti ultras.
Ma il termine è diventato ampiamente popolare a partire dagli anni Duemila, quando si è cominciato ad associare il casual ad un abbigliamento informale e composto da indumenti alternativi ai grandi marchi.
Nell’immaginario collettivo, così facendo, lo stile casual può essere tranquillamente accostato all’indossare un jeans e una t-shirt semplice.
Le diverse declinazioni del casual
Il termine casual, dunque, ha cominciato a diffondersi in diversi ambiti, anche nella ristorazione. Alla fine si è arrivati al punto di acquisire lo stile casual come vera e propria maniera di esporsi e di mostrare una personalità semplice, disinvolta. Tuttavia, nella moda ci sono diverse declinazioni del casual, come ad esempio il “casual wear”, con il quale viene indicato un abbigliamento comodo da indossare nel tempo libero: jeans, t-shirt monocolore, e sneakers. Si tratta di un tipico look da poter sfoggiare quotidianamente anche per uscire con gli amici al bar, ad esempio.
Per “leisure wear” o “homewear” quando ci si presenta in ufficio nello stesso modo in cui ci si veste a casa, dunque in maniera comoda e tranquilla, con pantaloni morbidi invece dei modelli aderenti; lo stesso vale per t-shirt, pullover o felpe che sostituiscono il classico connubio tra camicia e cravatta.
Chiaramente così facendo non si dimostra di essere sciatti, poiché bisogna apparire trasparenti, curati e sobri.
I termini “smart casual” e “casual chic”, invece, si assomigliano: entrambi virano sul valorizzare un indumento quotidiano piuttosto che uno elegante.
Come? Facendo uso di accessori e dettagli di rilievo, come ad esempio bracciali, collane e borse. Infine, per vestire casual basta scegliere tra un pantalone di stoffa o di chino, oppure un jeans; si possono alternare indumenti realizzati in cotone, lino, seta o cachemire; i colori vanno abbinati tra loro e si può completare l’outfit con qualche accessorio.